L’insediamento religioso a Picciano.
I primi insediamenti monastici a Picciano
Gli antichi cronisti locali affermano che la chiesa e il primitivo insediamento monastico di Picciano era sito lungo la gravina, nel luogo di basso detto il “grottolino” e che, successivamente, si trasferì sul colle. In effetti, fin dall’Alto Medioevo, i “grottolini” di Picciano furono riutilizzati da qualche eremita o piccola comunità religiosa di tipo lauriotico, anche se difficilmente è ipotizzabile che si trattasse di una comunità benedettina. Segno superstite di questa antica presenza religiosa, alle falde del colle, è la cosiddetta “cappella dei Grottini”, sulla sponda destra del torrente.
La notizia documentaria più antica sulla presenza di una comunità monastica a Picciano si trova in un documento del 1219 in cui, tra i sottoscrittori, figura un tale “Gulielmus Abbas Monasterii S.Mariae de Picciano, sex milliaribus ab eadem urbe dissiti”.
Altri documenti, anche se frammentari, mostrano la crescita e l’importanza del monastero: in una bolla di Gregorio IX, nel 1238, l’abate di Picciano è tra i visitatori designati dal papa per verificare la burrascosa situazione del monastero di Ognissanti di Cuti; nel 1252, papa Innocenzo IV incarica l’arcivescovo di Trani di verificare le modalità canoniche dell’elezione e l’idoneità della persona di fra Andrea, eletto abate del monastero di S. Maria di Picciano.
La metà del sec. XIII è un momento di floridezza economica del monastero, così come ci è attestato da una serie di donazioni, compravendite ed acquisizioni di diritti ed immunità. Nel 1273, il monaco Giovanni, già cellerario del monastero, viene eletto abate di Picciano e papa Gregorio X dà incarico ai vescovi di Conversano, Bitetto e Ruvo di verificare la canonicità dell’elezione ed eventualmente confermarla con il conferimento della benedizione abbaziale.
La presenza benedettina sul monte di Picciano segna l’inizio dell’importanza del luogo e dà l’avvio ufficiale alla devozione della Madonna, sotto il cui titolo era stato edificato il monastero. Furono i benedettini, probabilmente, ad avviare la costruzione di un dignitoso oratorio, con il bel portale d’ingresso, scolpito a motivi geometrici, treccia e reticolato, sormontato da un piccolo rosone.
L’interno, a navata unica longitudinale, era in stile romanico, come si può ancor oggi vedere, con filari di tufo bicromo, giallo e bianco. Il fondale, rivolto ad oriente, terminava con un piccolo abside, di sobria ma graziosa bellezza.
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